Eruzione vulcanica su Marte?
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Come trattato nel precedente articolo (vedi: Eruzione vulcanica su Marte? http://www.pianetamarte.net/esplosione_vulcanica.htm), il 25 marzo di quest'anno la Mars Webcam ha fotografato una probabile eruzione vulcanica appena sopra Alba Mons.
Credits: ESA. Elaborazione gif: Marco De Marco
Durante la settimana trascorsa non si è vista nessun'altra notizia in merito a questo fenomeno, che pare essere stato totalmente ignorato. Personalmente ho cercato di trovare altre fonti fotografiche per poter analizzare meglio il fenomeno stesso. In effetti il Mars Reconnaissance Orbiter (sigla: MRO) pubblica settimanalmente un'animazione di Marte in rotazione creata con le immagini riprese dallo strumento MARCI (Mars Color Imager https://it.wikipedia.org/wiki/Mars_Reconnaissance_Orbiter#MARCI). Bisogna tener presente che l'MRO è in orbita polare intorno a Marte e che le riprese vengono compiute, passaggio dopo passaggio, assemblando le immagini riprese fino a ricoprire l'intera superficie grazie alla rotazione di Marte.
Questi video settimanali possono essere scaricati in formato MP4 (http://www.msss.com/msss_images/subject/weather_reports.html) e successivamente scomposti in singoli fotogrammi. Così facendo, si trova che l'animazione viene costituita da 300 fotogrammi per compiere una rotazione intera del pianeta. In questo modo mi è stato possibile ricomporre un'animazione usando solo il fotogramma in cui Alba Mons transitava sul meridiano centrale dell'immagine, ricavando pertanto sette fotogrammi dal 20 marzo al 26 marzo (vedi: http://www.msss.com/msss_images/2017/03/29/).
Come si può notare, spesso nelle immagini compaiono delle aree nere le quali rappresentano settori non ripresi a causa di problemi tecnici non ben specificati. Per il resto è possibile osservare i cambiamenti dell'atmosfera durante questi sette giorni. La mia attenzione però si concentra sulla zona dove compare Alba Mons. Poco più in alto del vulcano, leggermente a sinistra, si nota una nuvoletta gialla-arancione di forma vagamente ellittica. Questa formazione è chiaramente visibile nella foto del 25 marzo, mentre appare ridotta nell'immagine del 26 marzo ed estremamente distorta nell'immagine del 24 marzo, invece nelle altre quattro immagini è praticamente assente.
Nelle immagini della Mars Webcam dove “il pennacchio” appare praticamente sul bordo del pianeta, la sua estensione era stata stimata intorno ai 360 km di larghezza e 60 km di altitudine dalla superficie del vulcano. Di queste immagini abbiamo anche il riferimento temporale preciso, mentre invece le immagini fornite dalla MARCI non si sa esattamente a che ora vengono riprese, ma probabilmente intorno al primo pomeriggio ora locale del luogo di transito.
Nelle immagini della MARCI, Alba Mons compare molto vicino alla parte superiore del disco, tale per cui la superficie locale del cratere dovrebbe apparirci inclinata di poco meno di 28° quindi praticamente di profilo. Tenendo conto della distorsione geometrica si ricava un'estensione in latitudine di circa 439 km. Combinando quindi le informazioni della Mars Webcam e della MARCI sembrerebbe che il fenomeno sia cominciato intorno al 24 marzo producendo un pennacchio molto netto intorno all'alba locale del 25 marzo, che poi ha cominciato a ridursi il giorno seguente. Si nota anche che le riprese della MARCI mostrano un pennacchio decisamente più ampio rispetto alle immagini della Mars Webcam, mostrandoci probabilmente che il fenomeno è cresciuto nell'arco della giornata come mostrato nell'immagine della MARCI. Ingrandendo in dettaglio l'immagine della MARCI del 25 marzo parrebbe anche di osservare un collegamento tra la zona centrale ovest della caldera di Alba Mons con la macchia gialla-arancione ellittica che appare sovrastante al vulcano stesso; si tratta di illusione ottica oppure di una effettiva connessione fisica tra la caldera del vulcano e la nuvola di polveri sovrastante?
Per il momento aspettiamo altre immagini con maggiore risoluzione e contrasto prima di trarre delle conclusioni definitive, anche se le nuove immagini sembrano comunque confermare la natura vulcanica del fenomeno stesso.
Si ringrazia Matteo Corsini per l’assistenza nella prestesura del testo.