Provaci ancora ESA! ExoMars 2016
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Dopo lo spiacevole fallimento del lander Beagle 2 avvenuto a fine 2003, in concomitanza della messa in orbita di Mars Express, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) tenta nuovamente ad inviare un dispositivo sulla superficie del quarto pianeta. Questa volta però lo fa con una missione che sembra avere più il sapore di una “prova generale” piuttosto che di una vera “Mission To Mars”.
Infatti, il lander “Schiaparelli” che dovrà atterrare a metà ottobre, benché sia stato dotato di strumenti di analisi molto interessanti, è destinato a sopravvivere solo pochi giorni nell’ambiente marziano, come ci risulta dalle pagine ESA. Verrebbe allora da chiedersi il perché di tanto impegno per una missione che dovrà protrarsi da un minimo di due a un massimo di otto giorni. Il modulo Schiaparelli purtroppo non possiede batterie ricaricabili per cui, una volta esaurita la carica di quelle montate, cesserà di funzionare.
Gli scopi della missione sono quelli di saggiare l’ambiente marziano attraverso le consuete misure di temperatura, pressione barometrica al suolo, umidità dell’aria e tasso di polveri in sospensione. Questo tipo di rilevamenti avrebbero avuto senso nel caso di una durata del lander pari a una quantità di tempo ragionevole, almeno sufficiente a caratterizzare il clima di una stagione; otto giorni in confronto sembrano veramente molto pochi.
Un altro aspetto discutibile della missione è rappresentato dalla scelta del luogo di atterraggio. Infatti, l’area prevista per Schiaparelli è circoscritta in un’ellisse larga circa 100 km x 50 km la quale comprende al suo interno niente poco di meno che la zona in cui attualmente opera il rover Opportunity della NASA, cosa che potrebbe comportare un rischio (altamente improbabile) di atterrargli direttamente sopra! A parte questo rocambolesco dettaglio, viene comunque spontaneo chiedersi il significato di una tale missione di durata così breve, oltretutto in un luogo già ampiamente monitorato da un’altra sonda!
Meridiani Planum
Vediamo dunque di farci un’idea più precisa di quelle che sono le condizioni climatiche nella zona prescelta per l’atterraggio di Schiaparelli. L’area è stata battezzata con il nome di “Meridiani Planum”, che grazie a Opportunity già ben conosciamo. Esplorando i dati a disposizione forniti dalla missione Mars Global Surveyor (TES), la temperatura del periodo in cui opererà il lander dell’ESA dovrebbe variare tra i 15 e i 25 °C durante il giorno e circa -70 °C durante la notte.
Bisogna però sottolineare che durante tale periodo potrebbero verificarsi anche delle tempeste di sabbia. Inoltre, le temperature notturne non sono mai state misurate in presenza di una trasparenza atmosferica ottimale. Questo significa che durante la notte sono quasi sempre presenti nebbie e/o foschie, le quali normalmente impedirebbero il rilevamento diretto della temperatura del suolo. In altre parole, le temperature notturne così misurate dovrebbero rappresentare il valore termico alla sommità di queste formazioni nuvolose, la cui ubicazione potrebbe facilmente trovarsi anche a decine di km di altitudine dalla superficie. Rimane comunque il fatto che anche i rilevamenti di Opportunity tendono a confermare questo tipo di andamento termico.
Potremmo affermare che l’ESA, sotto certi aspetti, farà inconsapevolmente la parte di chi opera la verifica di un determinato dato, per la ragione che due diversi dispositivi di due diverse agenzie spaziali si troveranno nello stesso luogo a rilevare gli stessi parametri ambientali. Teoricamente dovrebbero dire la stessa cosa, tuttavia sarebbe molto interessante se invece saltasse su qualche dato differente...
Dopo aver espresso le nostre perplessità riguardo la missione nel suo insieme, vediamo ora di illustrare due possibili situazioni che potrebbero trasformarsi in realtà al momento dell’atterraggio. A tal proposito, abbiamo preso spunto da un certo tipo di giornalismo più o meno scientifico immaginando due scenari diametralmente in antitesi fra di loro, con la differenza però di rendere pubbliche entrambe le versioni piuttosto che l’una o l’altra, a seconda degli esiti della missione stessa...
Scenario n. 1: "L'Insuccesso di Successo"
La missione ExoMars è nata inizialmente come collaborazione fra NASA ed ESA, salvo poi l’improvviso ritiro dell’Ente Spaziale americano nel momento cruciale della realizzazione della missione. A causa di ciò, l’ESA ha praticamente rischiato la cancellazione dell’intero progetto per mancanza di fondi. Tuttavia, grazie all’intervento della Russia, è stato possibile scongiurare questo clamoroso fallimento e procedere con la realizzazione ed il lancio di ExoMars.
Stranamente, a distanza di tempo, abbiamo scoperto come “last minute” che la NASA gestirà comunque le comunicazioni fra il lander e l’orbiter. Guarda caso, a proposito di comunicazioni, ci viene in mente lo sfortunato epilogo della Mars Polar Lander, la quale, per una serie di pacchiani errori di telemetria si è schiantata al suolo tragicamente. Ma la storia, come ben sappiamo, ci ha regalato l’altrettanto brutto finale verificatosi nella missione Mars Express. Sebbene l’orbiter entrò in orbita con successo, il lander Beagle 2 perse definitivamente i contatti una volta atterrato. Probabilmente le batterie non ricaricabili a bordo della Schiaparelli sono arrivate in situ già completamente “a terra”! A questo punto dal quartier generale dell’ESA giungerà comunque una grande carrellata di autoincensamenti, proclamando che la missione ExoMars ha avuto successo e che l’orbiter ci sta già fornendo dati molto importanti che noi vedremo forse chissà quando...
Ma, qualcuno si ricorda ancora che nel lontano gennaio 2005 il modulo europeo Huygens atterrò con successo sulla superficie di Titano, un satellite freddo e dotato di un’atmosfera più densa di quella terrestre??
Beagle 2
lancio di Mars Polar Lander
Scenario n. 2: "Una Missione di Grande Successo"
L’orbiter è entrato correttamente nell’orbita marziana e dopo il distacco del lander, Schiaparelli è atterrato con successo nella zona est leggermente fuori dall’ellisse calcolata.
Cominceremo quindi a ricevere una marea di dati dal lander e aspetteremo con grande curiosità la pubblicazione da parte dell’ESA di informazioni sul clima e sull’ambiente locale.
Purtroppo, la breve durata del lander Schiaparelli e la relativa necessità di risparmiare energia delle batterie consentiranno soltanto la realizzazione di una parte degli scopi scientifici previsti.
Sarà comunque un evento epocale, considerato che per la prima volta l’ESA è riuscita nell’intento di fare atterrare con successo una sonda sulla superficie marziana.
Chiaramente, questo articolo ha un taglio volutamente ironico al fine di sdrammatizzare la tensione per un evento che senz’altro ci coinvolge e che speriamo vivamente possa andare a buon fine. Resta comunque alta la nostra preoccupazione, in virtù del precedente fallimento, cioè della Beagle 2, giustificato dal fatto che la sonda non sarebbe riuscita ad aprire tutti i pannelli solari, rimanendo quindi a corto di energia.
D’altro canto, quanto invece accaduto alla Mars Polar Lander della NASA lascia decisamente stupefatti perché l’errore di telemetria consisteva nell’utilizzo contemporaneo di due diversi sistemi di misura, laddove uno comunicava con il sistema metrico decimale e l’altro col sistema anglo-sassone, causando così un errata sincronizzazione delle manovre di atterraggio e provocando di fatto lo schianto del lander, ringraziando la Lockheed Martin per l’imperizia e la superficialità...
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https://www.youtube.com/watch?v=iAKAJR4N6zQ&feature=youtu.behttps://www.newscientist.com/article/dn8494-wreckage-of-beagle-2-found-on-mars/
https://en.wikipedia.org/wiki/Beagle_2
http://nssdc.gsfc.nasa.gov/nmc/spacecraftDisplay.do?id=2003-022C
http://www.esa.int/Our_Activities/Operations/Mars_Express_operations/(print)
http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/6554525.stm
http://edition.cnn.com/TECH/space/9909/30/mars.metric.02/